Imprenditore  e  visionario  Fiorentino . . .

Marcello Gori era esattamente quello che si definisce un uomo di altri tempi: elegante, onesto ed incredibilmente appassionato.

Sin da giovanissimo iniziò difatti a coltivare le sue passioni.

Seppur impegnato nella bottega di famiglia in Via del Corso a Firenze, Marcello amava frequentare i corsi di pittura in Via degli Artisti, che pagava pulendo gli studi dei Maestri Peyron e Rosai.

Portava così avanti le sue due più grandi passioni: pittura e pelletteria.

A soli 29 anni, si dedicò interamente a quest’ultima realizzando il suo progetto più grande: La Scuola del Cuoio. Quest’ultima fu fondata nel 1950 grazie al sostegno, sia morale che economico, di suo cognato nonché suo più fidato amico Silvano Casini e grazie alla collaborazione dei Frati Francescani. La Scuola del Cuoio si trova difatti all’interno dell’antico dormitorio del Monastero di Santa Croce, donato da Cosimo De’ Medici nel XV secolo e affrescato dalla Scuola del Ghirlandaio.

Lo scopo era quello di dare una possibilità a dei giovani che altrimenti non avrebbero avuto un futuro: orfani della Seconda Guerra Mondiale, detenuti del carcere minorile, invalidi.

Per questo motivo, nel 1968 Marcello Gori fu riconosciuto, dall’allora Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat e dal Primo Ministro Aldo Moro, con l’onorificenza di Cavaliere del Lavoro.

Da uomo schivo qual’ era nessuno ne venne a conoscenza fino alla sua morte quando le figlie ritrovarono fra le sue cose l’attestato e decisero di incorniciarlo ed esporlo nei laboratori della Scuola del Cuoio, fiere del loro padre e di ciò per cui si è sempre battuto: aiutare il prossimo incondizionatamente e fuori dai riflettori.

Marcello Gori morì il 13 Dicembre 2003, lasciando un grande vuoto nei cuori dei suoi familiari e dei suoi collaboratori ed un compito preziosissimo: portare avanti ciò che lui aveva iniziato 53 anni prima.